In Italy le autostrade sono piccole piccole, i semafori tutti strani e se le macchine parcheggiano in mezzo alla strada la polizia non dice niente. Quando non si fermano mentre attraversiamo sulle strisce io urlo a squarciagola Careful dude! La mamma a volte fa finta di non conoscermi.
Qui ci sono cose fighissime che a Los Angeles non trovo, in particolare mi affascinano il bidet, quelli che urlano al mercato, i termosifoni, il Nesquik, le macchinette automatiche per le foto, i panni appesi con le mollette, i tabacchini. Ma soprattutto le chiavi nelle porte che faccio magicamente sparire.
In Italy ci sono i bambini gentili che si sforzano di parlarmi in inglese, e io mi sforzo di rispondere in italiano. Poi c’è anche un bambino che non si è voluto sedere vicino a me perchè dice sono straniero, ma come dice la mia maestra tutti i bambini sono cittadini del mondo, e la prossima volta glielo spiego.
Poi ci sono gli amici dello zio che mi portano a vedere le riserve naturali e a guardare i fenicotteri, i nonni che mi viziano e mi portano in giro con la vespa, le nonne che mi nutrono venti volte al giorno e mi dicono di non sporcarmi quando mangio, le mie cugine che mi picchiano con calze ripiene di caramelle. Quando andiamo a trovare lo zio in ospedale i grandi sono sempre un po’ stranitristiagitati e fanno diventare un po’ confusotristeagitato pure me.
In Italy una signora ha fermato Mommy e le ha detto signora ma è suo figlio? ma è nero! Ma secondo me quella signora non capiva proprio niente perchè io veramente sono brown.
Qui c’è la TV e la Coca Cola. A Los Angeles purtroppo no. Poi c’è la batteria del nonno e i vinili da ascoltare mentre facciamo i compiti. Il mio italiano va alla grande, per sopravvivere ai pasti in famiglia le tre frasi chiave sono Basta cibo! Basta baci! e Cartoonito!.
A Los Angeles per strada tutti ci guardano e sorridono, molto polite. In Italy per strada tutti prima guardano me, poi guardano Mommy e poi di nuovo me. Alcuni restano seri seri, altri mi prendono, mi baciano e mi scompigliano i capelli, poi esclamano qualcosa in una lingua che non è nè italiano nè inglese (chi ssi beddu!). Forse è francese.
In Italy ci sono tante chiese dove è nato un bambino, dei tipi vestiti da donne che invece di portargli baby toys portano oro e altre cose, e molte statue un po’ spaventose.
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In Italy succedono cose strane, e diverse, e a me va bene così, quasi sempre. Passo e chiudo.
K from Italy
Ogni tanto può farci bene ricordare che quello che a noi sembra “normale” può sembrare “strano” a qualcun altro 🙂 (ma come li appendono i panni a Los Angeles?)
non si stendono, c’è l’asciugatrice!!!
ah giusto come ho fatto a non pensarci… 😉
Favoloso K! Un ragazzino sveglio che nota subito le differenze come i panni stesi 😀
e le auto parcheggiate in mezzo alla strada 😀
Immagini stupende, parole sacrosante. Tutti dovrebbero leggerle anche chi serio serio nota la differenza tra Mommy e K.
Vi auguro a tutti voi, nel senso più ampio della parola – leggi parentado – che il 2016 sia sereno, felice e ricco di soddisfazioni e che porti in regalo una little brother o meglio una littel sister.
Auguroni
Buon anno anche a te!!!
Grazie! Ancora in Italia?
No siamo tornati per la Befana eheh
Una bella vacanza per little K
Simpaticissimo k!
buon anno, auguri collettivi, un abbraccio a k!
Ciao
.marta
Ps….tutti hanno l’asciugatrice….che invidia, oh…come mai?
Eh eh l’asciugatrice è comoda ma vuoi mettere il fascino dei panni stesi fuori per un americano?
Daje K, cittadino del mondo! E daje Mommy! 🙂
Beddru, è beddru e non si può dire nulla 🙂
P.S. con il sole che avete a LA usate l’asciugatrice????? Sono pazzi questi Americani
Gv, comunque siamo tornati a LA e non ci siamo sentiti…:((( un abbraccio al tuo beddru piccolino
daje anno nuovo! 😉
Ma quanto è bella italy vista con i suoi occhi?
Poi a quella signora un giorno le spieghiamo tutte le sfumature di colore, che mi sa non ci vede bene 😉
mi sa di si 😉
Una meraviglia guardare attraverso gli occhi di un bambino!! Leggerti è sempre una carezza.
Grazie cara, buon anno!
Favoloso!
Bellissimo. Quando abbiamo cominciato a viaggiare A. aveva 3 anni, a 6 anche lui diceva che era cittadino del mondo e parlava giá 3 lingue. Il mondo visto dal loro punto di vista é una cosa meravigliosa sono capaci di dirti tanto con poco, sono capaci di notare cose a cui noi non facciamo piú caso, e dare il giusto valore ad ogni cosa.